Rodi, il Palazzo del Gran Maestro
Il Palazzo del Gran Maestro, ubicato nella zona centrale del Collachium, quartiere dei Cavalieri, è la “fortezza nella fortezza” dove i dicianove Gran Maestri si riunivano.
Costruito alla fine del settecento come cittadella della fortezza bizantina, ha continuato a svolgere questo ruolo fino al periodo dei Cavalieri di San Giovanni (1309-1522).
L’edificio è stato modificato all’arrivo dei Cavalieri, nel XIV secolo, i quali ristrutturarono la cittadella bizantina convertendola nella residenza del Gran Maestro e il centro amministrativo del loro stato.
Restò indenne a terremoti e assedi, ma fù incidentalmente distrutto in un’esplosione nel 1856. Quello che si vede oggi è la ricostruzione voluta dai governatori italiani a Rodi negli anni Trenta, come dimora estiva per Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III, che in realtà non vi abitarono mai.
Ubicato al termine della Via dei Cavalieri della città vecchia di Rodi, il palazzo del Gran Maestro è un edificio approssimativamente quadrato (dim: 80 × 75 m) sviluppato intorno ad un ampio cortile (circa 50 × 40 m).
All’interno sono conservati inestimabili mosaici dorato dei siti archeologici di Kos, che danno nome ad alcune sale. Il palazzo è inoltre sede di numerose esposizioni stagionali e ospita la mostra “Rodi antica e medievale”. L’ampio ingresso principale ha due torri gemelle a ferro di cavallo con delle imponenti torrette a coda forcuta, tra le quali è ben visibile il blasone del Gran Maestro Hélion de Villeneuve, che governò a Rodi dal 1319 al 1346.
Tra le sale del palazzo è da non perdere la Sala della Medusa, la gorgona figura mitologica greca con serpenti ritorte al posto dei capelli, è raffigurata al centro di uno splendido mosaico ellenico. Il salone espone anche vasi islamici e cinesi.
La sala dei colonnati è formata da due raffinati colonnati e un mosaico paleocristiano risalente al V. secolo d.C. Nella Sala del Laocoonte emerge una copia della scultura della morte di Laocoonte con i figli. L’originale del I secolo a.C; capolavoro della scuola di Rodi di Agesandro e Polidoro, è custodito in Vaticano.